Bentornate! Dopo avervi raccontato la storia di Emma, oggi potrete leggere la testimonianza di Maria Antonietta, 30 anni, che ci parlerà della sua esperienza con l’endometriosi.
Ciao Maria Antonietta, partiamo dal principio. Come sei arrivata alla conclusione di soffrire di endometriosi?
Tanto tempo fa, all’età di 11 anni ho avuto la prima mestruazione. È stata dolorosa, ma pensavo che fosse normale. Ho passato 10 giorni da incubo. La situazione é peggiorata con il passare dei mesi, prendevo 3 antidolorifici al giorno. Non vedevo l’ora di superare il terzo giorno della mestruazione in modo tale che avrei potuto rilassarmi. Andai peggiorando ed iniziai ad avere dolori per tutti i 28 giorni del ciclo mestruale. Pensai che fosse normale, che fosse una fase della crescita e mi sforzai di essere più forte, di essere come le mie amichette alle quali i famosi giorni “X” non cambiavano la vita.
All’età di 16 anni feci la prima visita ginecologica e mi fu prescritta la pillola. Ero la ragazza più felice del mondo perché pensai che fosse una pozione magica. La situazione migliorò, stavo male i primi 3 giorni della mestruazione, non più 28 giorni. Iniziai però ad avere una forte debolezza, stanchezza, delle coliche inspiegabili ed delle cistiti frequenti. Mi dissero che soffrivo di coliche renali e che avrei dovuto seguire una dieta equilibrata, bere moltissimo e fare sport. Mi abituai a bere 2l di acqua al giorno, mi iscrissi in palestra e cercai di mangiare più sano.
Come sei arrivata alla diagnosi?
Passai 7 lunghissimi anni della mia vita girovagando da un ginecologo all’altro per trovare una soluzione. Nel frattempo cercai di reagire, mi iscrissi nella facoltà di Giurisprudenza, conobbi il mio attuale marito… passavo le giornate studiando in piedi e girovagando per la cameretta.
Non dimenticherò mai un dottore che mi disse che secondo lui stavo male perché “sicuramente mi divertivo troppo e conducevo una vita sregolata” (il tutto farcito da un sorrisino beffardo). Care ragazze la mia vita non era sregolata, era diversa da quelle che conducevano le ragazze spensierate: uscivo di rado perché stavo sempre male, preferivo rimanere a casa per evitare di far finta di star bene. Logicamente, la maggior parte dei conoscenti si trasformarono in dei luminari della scienza affermando che fosse UNA QUESTIONE PSICOLOGICA!
Eh? Cosa? What? Stiamo scherzando?
In mezzo a tutto questo caos, decisi di organizzare le nozze cattoliche, convinta che se mi fossi concentrata su un qualcosa di bello sarei guarita. Ho scelto un vestito fantastico, ed organizzato tutto nel minimo dettaglio. Scegliemmo come data il 5 Ottobre 2019. Nel frattempo decisi di prendermi una pausa dallo studio, ero convinta di essere stressata. Aprii un’attività come consulente d’immagine e m’iscrissi all’accademia di makeup artist. Ebbene, non date ascolto ai conoscenti che credono di essere cultori della medicina dopo aver consultato radio vicinato. Io non ero stressata, IO STAVO MALE! Anche questo progetto svanì nel nulla!
Mi recai a Sassari per effettuare l’ennesima visita urologica, questa volta tramite Asl perché ero stufa di spendere inutilmente. Quella grande donna decise di spedirmi al pronto soccorso ginecologico! Devo la mia vita ad una dottoressa della quale non conosco il nome! Mi ricoverarono al volo con la diagnosi di: ENDOMETRIOSI! Io li guardai spaventata, ma al tempo stesso contenta. Realizzai di non essere pazza! Mi operarono e da lì precipitò tutto.
Non capivo come mai stessi peggio, il perché avessi delle coliche simili a delle coltellate. Passavo le mie giornate coricata. Io e mio marito, terrorizzati da un qualcosa di più grande di noi decidemmo di annullare le nozze (il mio abito é in atelier che aspetta di essere indossato!)… Io volevo vivere, volevo uscire, studiare, fare shopping, vedere le amiche ma non potevo: ero prigioniera di un corpo “difettoso”. Decisi di prendere in mano la mia vita, prenotai una visita al Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), prenotai i biglietti aerei, (la fortuna volle che trovai delle super offerte) e partimmo dopo un settimana. Eravamo io e mio marito, il resto del mondo pensava che fossi capricciosa, depressa e debole, tutto il contrario di quello che deve essere una moglie, una donna!
Mi sottoposero a degli esami invasivi come il clisma opaco con doppio mezzo di contrasto. Decisero di operarmi quanto prima: mi fu diagnosticata un’endometriosi al terzo stadio.
Oggi come convivi con l’endometriosi?
Ovviamente non é sufficiente un intervento chirurgico per porre fine ai danni causati dalla malattia. Ad oggi son seguita da dei ginecologi sardi (Dottoressa Magdala Panichi, Dottor Campiglio), da una ginecologa e un proctologo in Veneto ( la dottoressa Demitri, che mi ha operata, e il dottor Orlandi), da una fisioterapista, la dottoressa Pirpan. Ho fatto una lunga fisioterapia con il macchinario FMS mirato per il pavimento pelvico. Sono rinata, posso stare seduta, in piedi, posso ballare e soprattutto posso studiare senza dolori. È molto importante seguire una dieta salutare: ho imparato a mangiare correttamente, senza temere di star male. Ringrazio la dottoressa Torcivia per avermi insegnato a creare dei piatti tanto deliziosi e allo stesso tempo antinfiammatori.
Perchè hai deciso di parlarne?
Ho deciso di raccontare la mia storia per rendere pubblica quella che viene definita “una malattia silenziosa ed invisibile”. Non sono un medico ma é importante che sappiate che l’endometriosi si presenta in 2 modi: con dei dolori insopportabili o senza il minimo sintomo. Vi dico ciò perché mi é stato detto fosse impossibile che io avessi certi dolori. Ecco, purtroppo é possibile!
Cosa ti senti di dire alle ragazze che si stanno approcciando alla malattia?
Care ragazze, sono consapevole che sia una storia lunga e che tante di voi stiano passando l’inferno! Non trascuratevi, non sminuite il problema! È una malattia che può causare gravi conseguenze. Mi sento di dirvi però, che questo brutto periodo passerà, é solo una fase! Non abbattetevi se non vi capiscono, se le amiche o i parenti esprimono dei pareri stupidi! Discostatevi da queste scemenze e combattete in ogni modo per raggiungere uno stato di salute che vi permetta di gioire. La vita é bellissima e si può affrontare anche con l’endometriosi!