In questo periodo molti di noi stanno affrontando il “lockdown” approfittando per riprendere in mano passioni da tempo accantonate, imparare cose nuove, rivalutare situazioni e relazioni, pulire casa mettendola quasi a nuovo! Ma nonostante questo, la lunga “reclusione” può innescare meccanismi poco salutari per la nostra psiche. Prendersi cura di sé in quarantena vuol dire non solo curare il nostro fisico, ma anche e soprattutto la nostra mente. Chi di noi non ha mai pensato in questi giorni che la quarantena ci condurrà inevitabilmente alla pazzia?
Proprio per questo abbiamo intervistato il dott. Giovanni Delogu, psicologo e psicoterapeuta specializzato in EMDR e Ipnosi Ericksoniana.
Buon pomeriggio dott. Delogu, benvenuto nel nostro piccolo spazio.
E’ un piacere, grazie per avermi invitato.
Come ci consiglia di gestire questo tempo per minimizzare i disagi che potrebbero venire a galla in questo periodo?
La gestione del tempo è fondamentale. Innanzitutto soffermiamoci su tre pilastri: allenamento, alimentazione e riposo.
L’allenamento è indispensabile, siamo stati programmati geneticamente per muoverci, abbiamo un apparato muscolo-scheletrico fatto ad hoc per il movimento.
Quindi, per chi è in salute, dedicare uno spazio 4 volte alla settimana non solo manterrà in buona salute il sistema cardio-circolatorio, contrastando attivamente gli effetti dell’invecchiamento, ma avrà lo stesso effetto di un antidepressivo. È stato dimostrato che l’attività fisica contrasta efficacemente l’ansia e migliora il tono dell’umore. Bisogna quindi approfittarne ora che siamo in quarantena per iniziare ad avere uno stile di vita sano e corretto.
Anche l’importanza del sonno è fondamentale, soprattutto vista l’abitudine sbagliata di tirar fino a tardi a letto con lo smartphone. È stato dimostrato che l’iperstimolazione legata al suo utilizzo, causa un peggioramento della qualità del sonno, ragion per cui ci si alza la mattina spossati, senza voglia di far niente. Ne risente tutto l’organismo, con irritabilità, apatia e abulia. Consideriamo poi che la mancanza di sonno va ad accumulo: se ho tolto 3 ore di sonno al giorno per 5 giorni, non basterà una notte di riposo per recuperare pienamente.
Tuttavia ci sono persone che per vari motivi non possono fare attività fisica e non possono dormire un sonno continuativo.
Per queste è essenziale una valutazione per verificare che non vi sia una compromissione a livello di depressione retrostante. Inoltre, è fondamentale programmare la giornata con attività che ci piacciono. Suonare uno strumento musicale, ascoltare musica o un podcast, dedicarsi al disegno, alla pittura, imparare a fare origami, leggere libri che non abbiamo mai aperto. In questa quarantena abbiamo il tempo per fare le cose che abbiamo sempre rimandato, dal riparare il rubinetto a guardarsi le serie TV che non avevamo il tempo di guardare.
Questi sono solo alcuni esempi, oggi abbiamo la fortuna di avere YouTube che offre illimitati tutorial gratuiti per fare quasi qualsiasi cosa. Imparare a stare con se stessi è il principale dramma di alcune persone.
Come comportarsi in un contesto famigliare (o di condivisione abitativa) dove sono già presenti attriti, ora enfatizzati dalla stretta convivenza forzata?
Non esiste una risposta semplice per una domanda così complessa. Dipende dal contesto e dalle dinamiche.
Se la mediazione non fosse possibile in alcun modo, evitare il conflitto potrebbe essere l’unica cosa da fare. Questa quarantena può essere utile per chiedersi: sono disposto a vivere il resto della mia vita convivendo con questa persona? Se la risposta è no, bisogna pensare subito a come cambiare la propria vita. Cambiarla noi, non aspettare che qualcuno ce la cambi. So che in alcune realtà esiste una fortissima resistenza al cambiamento, e in questi casi l’aiuto di uno psicoterapeuta può fare la differenza.
Cosa consiglia a chi è completamente solo?
Certamente bisogna riempire il vuoto dato dalla solitudine con le attività che ho suggerito prima, ma anche con un’intensa attività sociale attraverso chiamate e videochiamate: uno strumento gratuito che ci mette in relazione con gli altri. Bisognerebbe capire poi perché una persona rimane sola, e agire sulla causa.
Sappiamo bene che il benessere dei più piccoli è in buona parte un riflesso del benessere dei genitori. In caso di genitori separati o di distanza collaterale alla quarantena, come mantenere equilibrati i rapporti e il benessere di tutte le parti?
Nello stato di semi-confinamento nel quale ci troviamo dobbiamo far coltivare ai bambini dei rapporti con altre figure come nonni, compagni e amichetti, attraverso le videochiamate. Questo vale anche e soprattutto per un genitore che sta lontano. Ricordiamoci che non siamo in uno stato d’isolamento totale, e le relazioni sociali vanno coltivate. Ma per il benessere dei bambini è fondamentale la presenza di figure di attaccamento che rispondano in maniera funzionale ai bisogni del bambino.
Sapersi sintonizzare sui bisogni del bambino non è una cosa facile, perché bisogna mettere da parte quelli che sono i nostri bisogni.
Faccio un esempio.
Se ho avuto troppe regole imposte dai miei genitori quando ero piccolo, quando sarò io genitore è probabile che replichi il modello genitoriale, oppure che eserciti una ipercompensazione comportandomi all’opposto del modello genitoriale. In quest’ultimo caso, il mio bisogno sarà di allontanarmi dal modello che mi ha fatto soffrire, quindi di non mettere regole. Ma cosa accade se mio figlio ha bisogno di regole? Che metterò in primo piano i miei bisogni di genitore (assenza di regole) non ascoltando quelli che sono i bisogni di mio figlio.
Questo per dire che, mantenere equilibrati i rapporti e il benessere di tutti i componenti della famiglia dipende da vari fattori, tra cui una corretta sintonizzazione tra genitori e figlio.
Nel ringraziarla per il suo prezioso ed esaustivo contributo dott. Delogu, vorrei farle un’ultima domanda. Se qualcuno avesse bisogno di contattarla, in che modo può farlo?
Il mio numero di telefono è 347.30.95.315, ma potete tranquillamente trovarmi sul mio profilo FB, o inviarmi una mail.
Siamo davvero felici che il dott. Delogu abbia accettato il nostro invito.
Ci sarebbero davvero tante domande da porgli, ma vorremmo che siate anche voi a fargliele! Per questo motivo, vi chiediamo di scrivere qui sotto nei commenti qualsiasi domanda, dubbio o curiosità vogliate porre all’attenzione del nostro esperto.
A presto,
Silvia