Considerazioni da Volontaria: Silvia vice-coordinatrice di Makeup Smile.

volontaria makeup smile

Mi chiamo Silvia, sono una volontaria di Makeup Smile ma sono anche la vice-coordinatrice. Ciò che sto scrivendo sono le mie personali considerazioni su cose che ho notato facendo parte di Makeup Smile.

Cominciamo.

Come avrete letto qualche post prima, mi sono unita a questa iniziativa con grande entusiasmo perché l’ho subito sentita un po’ mia.

Mi ha colpito particolarmente l’includere nelle “coccole truccose” chiunque fosse affetta da una patologia psicofisica o in particolare stato di sofferenza psicologica, dato che generalmente iniziative del genere vengono portate avanti solo in progetti dedicati alle pazienti oncologiche.

Questo però, nonostante venga ripetutamente specificato tramite i nostri canali di comunicazione, spesso non viene recepito. Non so perché…Un po’ mi fa rabbia ma mi fa anche sorridere.

Le fantastiche donne dell’ASAA che avete visto ritratte negli scatti che ci mostrano all’opera, vengono puntualmente scambiate per donne sotto chemioterapia.

E io mi e vi chiedo…Perché?

Perché non hanno capelli, ciglia e sopracciglia o ne hanno solo un accenno?
Mi son data tante spiegazioni…. Ma non riesco comunque ad arrivare a una risposta soddisfacente.
Ho anche pensato che forse si sia data troppa rilevanza mediatica a certe patologie, facendole apparire “più importanti” di altre.

Il cancro è brutto, tremendo.

E l’ho visto su persone a me vicine. Ma non esiste solo quello. Purtroppo esistono tantissime patologie che dilaniano corpo e anima, ognuna in un modo diverso; alcune sono un lampo, altre agiscono lentamente… Alcune si tengono sotto controllo, da certe si guarisce… Le variabili sono infinite.

Credetemi, nonostante ripetiamo chiaramente che noi ci siamo PER TUTTE (e tutti, nonostante il nostro operato attualmente si rivolga primariamente alle donne) passa il messaggio che noi prestiamo servizio all’Oncologico.

Ci piacerebbe tantissimo!

Ma noi facciamo tante cose. Ci muoviamo dove viene richiesta la nostra presenza.
Ad esempio, abbiamo pochi scatti che testimoniano ciò che facciamo, in quanto – come potrete ben capire – non tutti amano mostrarsi: ogni momento che dedichiamo è intimo e prezioso e non tutti si sentono di condividerlo.
Per ogni foto viene firmata una liberatoria da parte della persona immortalata; ad esempio nei reparti S.P.D.C. (servizio psichiatrico diagnosi e cura) è severamente vietato produrre materiale audiovisivo, giustissima e imprescindibile tutela dei pazienti che si trovano in una situazione di estrema fragilità emotiva.

Forse anche questo crea confusione e fraintendimenti?

Non lo so, ma credetemi, vorrei potervi trasmettere un pizzico della gioia che si vive lì in quei momenti speciali, gioia nostra, nel vedere riaccendersi una piccola fiamma negli occhi di quei pazienti la cui lucidità vacilla… E gioia loro, perché anche se per pochi momenti, sembra di avergli fatto il regalo più bello del mondo.

Ogni sofferenza va lenita.

Che sia passeggera, permanente o terminale.
Tutti e tutte, grandi o piccoli, possono ricevere conforto.
Mi auguro che in tanti aprano gli occhi e che in tanti decidano di prestare servizio volontario con noi, perché basta davvero poco per fare tanto.

Silvia,
volontaria di Makeup Smile

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